Sagoma protagonista a PLPL 2021

Carlo Amatetti • 2 dicembre 2021

Da Rino Gaetano a Stefano Disegni, da Silvia Annicchiarico a Steve Della Casa: Sagoma Editore porta a Roma i suoi gioielli...

Dal 4 all'8 dicembre la fiera del libro "natalizia" per eccellenza apre i battenti e Sagoma non mancherà all'appello. Allo stand F49 del Centro Congressi La Nuvola Sagoma fa il suo vero "debutto" dal vivo incontrando nuovamente i fan romani dopo due anni di clausura forzata. Per l'occasione non ha lesinato iniziative succulente per i suoi lettori affezionati.

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Come da sua tradizione le Sagome brianzole, avide di divertimento e glamour, s'intrufolano nella kermesse romana con un evento nell'evento, denso di ospiti, sorprese, glam e tante risate e declinato in quattro, imperdibili eventi.


1.

Domenica 5 dicembre, ore 15.00 - Sala Marte

*** Rino Gaetano e il Regno di Salanga. Una biografia in autostop ***

L'autore Angelo Sorino con Ernesto Bassignano e Pierluigi Germini parleranno del mito dei miti, Rino Gaetano


2.

Martedì 7 dicembre, ore 15.30 - Sala Polaris

*** Ma la notte.. sì! 60 anni di storia d'Italia visti con gli occhi della più famosa dei meno famosi ***

Silvia Annichiarico con Gabriella Mancini e Federica Gentile, con altri nomi a sorpresa del mondo dello spettacolo italiano, racconteranno frammenti folli ed esilaranti di 60 anni di storia dello spettacolo italiano


3.

Martedì 7 dicembre, ore 18:00 - Stand F49

*** Menamose ***

Steve Della Casa incontra i suoi lettori allo stand di Sagoma Editore per il firmacopie del suo ultimo saggio - in anteprima assoluta a PLPL - dedicato stavolta a raccontare i protagonisti della stagione del Menamose, la più gloriosa del cinema nostrano.


4.

Mercoledì 8 dicembre, ore 11.00 - Sala Elettra

*** Fabrizio Ialongo. Il detective col dittongo ***

Stefano Disegni, aiutato e ostacolato dall'amico Max Maiella, presenta il suo ultimo fumetto, occasione imperdibile per un'immersione nella musica e nella cultura pop degli anni Ottanta.


Autore: Carlo Amatetti 18 settembre 2025
Jimmy Kimmel , la voce corrosiva della late night americana, è stato sospeso indefinitamente dal suo show Jimmy Kimmel Live! da ABC . La causa? Una frase pronunciata in monologo in cui ha suggerito (!) che il movimento MAGA stia cercando di capitalizzare politicamente sulla morte di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso nei giorni scorsi. La sospensione arriva dopo che gruppi di stazioni affiliate ad ABC, guidati da Nexstar, hanno definito le sue parole “offensive e insensibili” e ne hanno chiesto la messa in onda bloccata. L’incidente è stato accompagnato da minacce regolamentari da parte di Brendan Carr, presidente dell'FCC (la commissione federale delle comunicazioni), che ha fatto capire che le licenze delle stazioni potrebbero essere a rischio se non si conformano a certi standard (o pressione politica percepita). Un tempo erano standard che almeno sulla carta erano stati pensati per garantire la più alta qualità dei programmi televisivi, oggi servono solo per accontentare l'Esecutivo a stelle e strisce. Non a caso, Trump ha festeggiato la decisione, definendola una “ottima notizia per l’America” su TruthSocial. Intanto, l’eco è forte: molti vedono questa sospensione non come un incidente isolato, ma come un nuovo fronte aperto nell’attacco alla libertà di satira. “Nixon fu un dilettante”: il salto qualitativo nel clima politico Quando Richard Nixon cadde nel 1974, lo fece per comportamenti che oggi, messi a confronto con quelli di Trump, sembrano quasi piccoli inciampi. Watergate fu un complotto reale, tentativo di insabbiamento, uso indebito dei poteri investigativi federali, ostruzione del Congresso, rifiuto di cooperare con richieste legittime di documenti. Un solo grande scandalo, con prove materiali e registrazioni audio, sufficienti per spingere il presidente verso le dimissioni. Con Trump, la quantità e la varietà delle controversie sono assai più ampie: tentativi di ribaltamento elettorale, gestione negligente (o peggio) di documenti top secret, scontri giudiziari su vari fronti, insulti e provocazioni continue. E adesso, questo: silenziare i comici scomodi. Non è più solo insabbiamento o bugie, è prevenire la satira stessa , far capire che chi fa ridere troppo... "forte" può essere punito. Chiudere le bocche: la satira come minaccia Con la precedente cancellazione del programma di Stephen Colbert, e ora di quello di Kimmel, emerge un disegno che va oltre il mero disaccordo politico: è un invito implicito al terrore. “Fai battute, ma attento, la prossima volta potresti non avere più il palco”. Trump — come Berlusconi prima in Italia — pare aver individuato nei comici non solo critici ma potenziali pericoli da neutralizzare. La preoccupazione è che negli USA - un tempo il regno della libertà di espressione e di satira - si vada verso una desertificazione come quella registratasi in Italia dopo l'editto bulgaro di Silvio Berluscon. Da quel momento il mainstream si fece più prudente, i comici adottarono direttamente l'autocensura e oggi la satira in TV è virtualmente scomparsa. Qui, oggi, assistiamo a qualcosa di simile: un attacco sistematico ai grandi talk show satirici, uno dopo l’altro, che manda un messaggio chiaro: “vedete di non rompere troppo”. Stephen Colbert era già stato messo sotto pressione: il suo programma è stato infine chiuso dopo le sue continue critiche a Trump. Non un errore isolato, ma un destino annunciato per chi esagera nella satira politica. Con Jimmy Kimmel , il caso è forse ancora più emblematico: gli si contesta la reazione alacre a un fatto tragico (l’assassinio di Kirk), ma il punto vero è che si è rotto un tabù: negli USA si è totalmente sdoganata la possibilità di zittire una voce satirica perché scomoda. Berlusconi lavorava sornione sotto traccia, Trump rivendica le sue epurazioni . Non è una differenza di poco conto. Donald Trump è il tipo che pippa in mezzo al soggiorno durante una festa; tutti hanno la decenza di farlo in bagno ma lui no. Sarah Silverman
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
Una raccolta per celebrare una delle voci più corrosive dell’umorismo italiano.
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
La cancellazione del programma di Stephen Colbert arriva mentre negli Stati Uniti cresce la pressione politica sui media: proprio adesso si spegne una delle voci più graffianti di dissenso e comicità.