LOL2, le pagelle: Guzzanti dominatore, dietro...

Carlo Amatetti • 26 febbraio 2022

LOL2 rinnova il successo della prima edizione con un ritmo ancora più serrato, un format pulito e un cast davvero (quasi tutto) strepitoso. Bisogna resistere solo alle finte risate dell'urticante duo Fedez-Matano. Intanto ecco le pagelle dei comici dopo le prime quattro puntate...

Fedez + Matano

Va bene l'entusiasmo, ma non si può ridere sempre al massimo per qualunque cosa. Matano, ancora ancora, quasi ci crediamo, ma Fedez sembra schizofrenico: passa  continuamente dal disinteresse alla risata scomposta in un nano secondo. Lillo? È Lillo: 9.

3+9

Tess Masazza

Si limita a guardare. Partecipa poco o niente, guarda attonita dei giganti.  

3,5

Diana Del Bufalo

Comica, attrice, influencer. Quando capirà cos'è, faccia un fischio. Sembra una ragazza simpatica. Punto.

4,5

Alice Mangione

Il dubbio che tra i primi eliminati ci sia lo zampino degli autori che fanno fuori i meno brillanti c'è... Anche qui: c'è la simpatia, qualche flebile intuizione, ma non le danno il tempo e il modo neppure di provarci. Parenti serpenti?

5

Gianmarco Pozzoli

Fa un po' meglio della moglie, soprattutto quando inavvertitamente la fa fuori. Da ottimo professionista qual è, ci prova.  Ci riesce a (brevi) tratti.

5,5

Maria Di Biase

A proposito di "simpatia" naturale, Maria è imbattibile. Ma mostra un registro comico un po' monocorde e finisce per giocare troppo spesso in difesa. 

6-

Max Angioni

Il ragazzo si farà. "Bullizzato" per tutto il tempo (soprattutto da Forest che lo sceglie subito come suo bersaglio), il buon Max, in realtà, tiene botta anche se più con una comicità slapstick che di parola. Nulla può contro le corazzate che ha di fronte, ma ha il tempo dalla sua. Geniale il duetto wrestler con Capatonda. 

6,5

Maccio Capatonda

Forse più adatto a una comicità costruita che dal vivo, in ogni caso quando prende il corridoio giusto sono dolori per tutti. Incrocia i guantoni ottimamente con tutti e quando si imbatte per primo in Posaman è da cadere dalla sedia. La sua faccia impassibile lo aiuterà per giocarsi la vittoria finale.

7,5

Virginia Raffaele

Un mostro. Bellissimo. Tecnicamente è imbattibile, ma ha una comicità  "resistibile" nel contesto del format. Fa più ridere noi a casa che i suoi avversari live. In ogni caso sempre uno spettacolo.

8

Mago Forest

Forse il "cliente" più pericoloso di tutti. È sempre presente, con la battuta sempre calda, è perfettamente a suo agio nel format e sembra giocare con tutti come un enorme gatto e tanti topolini. Sornione, è candidato alla vittoria se non fosse che si capisce che si diverte pure... e questo potrebbe rivelarsi un problema...

8,5

Corrado Guzzanti

Un fuoriclasse. Anzi "il" fuoriclasse. Ha dalla sua anche la dimensione "evento" della sua sola presenza, del tutto inaspettata. Di contro, era inaspettata proprio perché sulla carta troppo lontana dalla sua "natura". E quel tic di spaesamento in ogni caso si nota. Solo per questo la lotta è ancora aperta con il buon mago...

8,5
Autore: Carlo Amatetti 18 settembre 2025
Jimmy Kimmel , la voce corrosiva della late night americana, è stato sospeso indefinitamente dal suo show Jimmy Kimmel Live! da ABC . La causa? Una frase pronunciata in monologo in cui ha suggerito (!) che il movimento MAGA stia cercando di capitalizzare politicamente sulla morte di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso nei giorni scorsi. La sospensione arriva dopo che gruppi di stazioni affiliate ad ABC, guidati da Nexstar, hanno definito le sue parole “offensive e insensibili” e ne hanno chiesto la messa in onda bloccata. L’incidente è stato accompagnato da minacce regolamentari da parte di Brendan Carr, presidente dell'FCC (la commissione federale delle comunicazioni), che ha fatto capire che le licenze delle stazioni potrebbero essere a rischio se non si conformano a certi standard (o pressione politica percepita). Un tempo erano standard che almeno sulla carta erano stati pensati per garantire la più alta qualità dei programmi televisivi, oggi servono solo per accontentare l'Esecutivo a stelle e strisce. Non a caso, Trump ha festeggiato la decisione, definendola una “ottima notizia per l’America” su TruthSocial. Intanto, l’eco è forte: molti vedono questa sospensione non come un incidente isolato, ma come un nuovo fronte aperto nell’attacco alla libertà di satira. “Nixon fu un dilettante”: il salto qualitativo nel clima politico Quando Richard Nixon cadde nel 1974, lo fece per comportamenti che oggi, messi a confronto con quelli di Trump, sembrano quasi piccoli inciampi. Watergate fu un complotto reale, tentativo di insabbiamento, uso indebito dei poteri investigativi federali, ostruzione del Congresso, rifiuto di cooperare con richieste legittime di documenti. Un solo grande scandalo, con prove materiali e registrazioni audio, sufficienti per spingere il presidente verso le dimissioni. Con Trump, la quantità e la varietà delle controversie sono assai più ampie: tentativi di ribaltamento elettorale, gestione negligente (o peggio) di documenti top secret, scontri giudiziari su vari fronti, insulti e provocazioni continue. E adesso, questo: silenziare i comici scomodi. Non è più solo insabbiamento o bugie, è prevenire la satira stessa , far capire che chi fa ridere troppo... "forte" può essere punito. Chiudere le bocche: la satira come minaccia Con la precedente cancellazione del programma di Stephen Colbert, e ora di quello di Kimmel, emerge un disegno che va oltre il mero disaccordo politico: è un invito implicito al terrore. “Fai battute, ma attento, la prossima volta potresti non avere più il palco”. Trump — come Berlusconi prima in Italia — pare aver individuato nei comici non solo critici ma potenziali pericoli da neutralizzare. La preoccupazione è che negli USA - un tempo il regno della libertà di espressione e di satira - si vada verso una desertificazione come quella registratasi in Italia dopo l'editto bulgaro di Silvio Berluscon. Da quel momento il mainstream si fece più prudente, i comici adottarono direttamente l'autocensura e oggi la satira in TV è virtualmente scomparsa. Qui, oggi, assistiamo a qualcosa di simile: un attacco sistematico ai grandi talk show satirici, uno dopo l’altro, che manda un messaggio chiaro: “vedete di non rompere troppo”. Stephen Colbert era già stato messo sotto pressione: il suo programma è stato infine chiuso dopo le sue continue critiche a Trump. Non un errore isolato, ma un destino annunciato per chi esagera nella satira politica. Con Jimmy Kimmel , il caso è forse ancora più emblematico: gli si contesta la reazione alacre a un fatto tragico (l’assassinio di Kirk), ma il punto vero è che si è rotto un tabù: negli USA si è totalmente sdoganata la possibilità di zittire una voce satirica perché scomoda. Berlusconi lavorava sornione sotto traccia, Trump rivendica le sue epurazioni . Non è una differenza di poco conto. Donald Trump è il tipo che pippa in mezzo al soggiorno durante una festa; tutti hanno la decenza di farlo in bagno ma lui no. Sarah Silverman
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
Una raccolta per celebrare una delle voci più corrosive dell’umorismo italiano.
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
La cancellazione del programma di Stephen Colbert arriva mentre negli Stati Uniti cresce la pressione politica sui media: proprio adesso si spegne una delle voci più graffianti di dissenso e comicità.