100 anni fa nasceva Georges Brassens: annotatevi due libri per celebrarlo
Redazione • 22 ottobre 2021
Alberto Patrucco e Michele Sancisi celebrano Georges Brassens a modo loro...

Per celebrare questa importante ricorrenza escono due libri che ci preme segnalare. Il primo si intitola abBrassens (PaginaUno) ed è una "non biografia" del cantautore francese, frutto dell'intenso ed emozionante percorso compiuto da Alberto Patrucco
- in collaborazione con Laurent Valois
- tra le parole e la musica di un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Precisa Alberto Patrucco: "Questo manufatto cartaceo non è un omaggio né tanto meno un tributo a Georges Brassens, un atto d'amore e di giustizia sì, per un artista che, senza alcun dubbio, è stato e continua a essere un fenomeno culturale e musicale degno di nota, vuoi per il suo modo di scrivere musica e parole (La Canzone), di essere anarchico (Questo non è un anarchico), agnostico (Se Lui esiste); di pensare all'amore (Cherchez la femme), come alla morte (Morire con delle idee)".
In Italia, dopo aver conosciuto le sue canzoni, diversi musicisti subiscono una profonda trasformazione artistica. All'ombra del grande chansonnier, approdano a un nuovo stile. "Brassens per me è stato un mito, come artista e come uomo... - chi parla è Fabrizio De André - Per me equivaleva a leggere Socrate: insegnava come comportarsi o, al minimo, come non comportarsi.”
Sulla scia anche di questi festeggiamenti, ecco che nel 2022 uscirà per Sagoma Editore la biografia scritta dal giornalista Michele Sancisi
su uno dei grandi nomi della canzone e dell’umorismo italiani, Nanni Svampa. La prima biografia dedicata a una delle più importanti figure della cultura popolare del '900 si intitolerà "Il mondo di Nanni Svampa -Vita, morte e miracoli di un cantastorie”.
L'infanzia in campagna, l'adolescenza nella Milano del Dopoguerra e delle ultime osterie, poi gli anni '60 con l'esplosione del cabaret e la grande avventura de I Gufi, definiti i Beatles italiani. La vita e la carriera artistica di Nanni Svampa sono state baciate da un duraturo successo, sulla scia proprio del grande maestro francese Georges Brassens, di cui è stato, nel mondo, tra i più prolifici e interessanti traduttori, in italiano e in dialetto lombardo. Con nuove interviste, materiali inediti, fotografie d'epoca e citazioni dai suoi testi, Michele Sancisi ne ricostruisce la biografia, con il tono scanzonato e ironico proprio dello protagonista.

Jimmy Kimmel , la voce corrosiva della late night americana, è stato sospeso indefinitamente dal suo show Jimmy Kimmel Live! da ABC . La causa? Una frase pronunciata in monologo in cui ha suggerito (!) che il movimento MAGA stia cercando di capitalizzare politicamente sulla morte di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso nei giorni scorsi. La sospensione arriva dopo che gruppi di stazioni affiliate ad ABC, guidati da Nexstar, hanno definito le sue parole “offensive e insensibili” e ne hanno chiesto la messa in onda bloccata. L’incidente è stato accompagnato da minacce regolamentari da parte di Brendan Carr, presidente dell'FCC (la commissione federale delle comunicazioni), che ha fatto capire che le licenze delle stazioni potrebbero essere a rischio se non si conformano a certi standard (o pressione politica percepita). Un tempo erano standard che almeno sulla carta erano stati pensati per garantire la più alta qualità dei programmi televisivi, oggi servono solo per accontentare l'Esecutivo a stelle e strisce. Non a caso, Trump ha festeggiato la decisione, definendola una “ottima notizia per l’America” su TruthSocial. Intanto, l’eco è forte: molti vedono questa sospensione non come un incidente isolato, ma come un nuovo fronte aperto nell’attacco alla libertà di satira. “Nixon fu un dilettante”: il salto qualitativo nel clima politico Quando Richard Nixon cadde nel 1974, lo fece per comportamenti che oggi, messi a confronto con quelli di Trump, sembrano quasi piccoli inciampi. Watergate fu un complotto reale, tentativo di insabbiamento, uso indebito dei poteri investigativi federali, ostruzione del Congresso, rifiuto di cooperare con richieste legittime di documenti. Un solo grande scandalo, con prove materiali e registrazioni audio, sufficienti per spingere il presidente verso le dimissioni. Con Trump, la quantità e la varietà delle controversie sono assai più ampie: tentativi di ribaltamento elettorale, gestione negligente (o peggio) di documenti top secret, scontri giudiziari su vari fronti, insulti e provocazioni continue. E adesso, questo: silenziare i comici scomodi. Non è più solo insabbiamento o bugie, è prevenire la satira stessa , far capire che chi fa ridere troppo... "forte" può essere punito. Chiudere le bocche: la satira come minaccia Con la precedente cancellazione del programma di Stephen Colbert, e ora di quello di Kimmel, emerge un disegno che va oltre il mero disaccordo politico: è un invito implicito al terrore. “Fai battute, ma attento, la prossima volta potresti non avere più il palco”. Trump — come Berlusconi prima in Italia — pare aver individuato nei comici non solo critici ma potenziali pericoli da neutralizzare. La preoccupazione è che negli USA - un tempo il regno della libertà di espressione e di satira - si vada verso una desertificazione come quella registratasi in Italia dopo l'editto bulgaro di Silvio Berluscon. Da quel momento il mainstream si fece più prudente, i comici adottarono direttamente l'autocensura e oggi la satira in TV è virtualmente scomparsa. Qui, oggi, assistiamo a qualcosa di simile: un attacco sistematico ai grandi talk show satirici, uno dopo l’altro, che manda un messaggio chiaro: “vedete di non rompere troppo”. Stephen Colbert era già stato messo sotto pressione: il suo programma è stato infine chiuso dopo le sue continue critiche a Trump. Non un errore isolato, ma un destino annunciato per chi esagera nella satira politica. Con Jimmy Kimmel , il caso è forse ancora più emblematico: gli si contesta la reazione alacre a un fatto tragico (l’assassinio di Kirk), ma il punto vero è che si è rotto un tabù: negli USA si è totalmente sdoganata la possibilità di zittire una voce satirica perché scomoda. Berlusconi lavorava sornione sotto traccia, Trump rivendica le sue epurazioni . Non è una differenza di poco conto. Donald Trump è il tipo che pippa in mezzo al soggiorno durante una festa; tutti hanno la decenza di farlo in bagno ma lui no. Sarah Silverman

